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Paul Klerr

 

Scultore Paul Klerr.

 

E’ proprio vero che l’appetito viene mangiando. Nel mio piccolo, potrei esserne un esempio. Una dozzina d’anni or sono, acquistai un originale dei “geoglifici geometrici” (come altro definirli?) riuniti nel “racconto” di Paul Klerr, un volume edito a cura di Michela Papadia nel 1994. Era una raccolta di disegni e progetti per opere future.  Un altro disegno lo regalai a mia moglie, un terzo a mio nipote. Iniziai così  ad appassionarmi all’opera di Paul. Successivamente, gli commissionai un totem per il mio giardino, ma fu un’attesa snervante. Non era mai pronto, non era mai soddisfatto, mentre io attendevo pazientemente. Mi proponeva di scolpire un totem ligneo, mentre io obiettavo che avrebbe dovuto affrontare le intemperie all’aperto. Gli proposi di cedermi un’installazione in ferro e lamiera, una scultura che io definii “elevazione”, per me già compiuta, ma non era mai soddisfatto, nel suo perfezionismo non la considerava ancora terminata. Un giorno, sapendolo a Roma, chiamai il capomastro che aveva restaurato la mia casa e, aiutato da un suo operaio, penetrati nel suo giardino, attraversato il prato dall’interno, aprii il cancello dell’atelier, caricai la scultura su un camion e, a sua insaputa,  la trasportai nel mio giardino dove ancora troneggia. Tempo dopo, acquistai un modellino ligneo di uno dei suoi totem (un altro lo regalai a mia moglie) e lo si potrà ammirare adesso nella mostra allestita da Bepi Spina nella propria galleria.

Ho poi acquistato una piccola scultura in pietra, una forma umana che rivaleggia col torso del Belvedere del Vaticano.

Non saprei esternare altrimenti la mia ammirazione per l’opera di Paul. Confesserò che ogni sera, prima di coricarmi, davanti al mio altare dei Penati, brucio incenso in onore di Apollo Musagete, orando perché Paul assurga ad artista di fama internazionale (come merita), così che il mio piccolo patrimonio delle sue opere aumenti di valore.

                                                                                 

Sergio Bertelli (critico d'arte)

 

 

Gruppo artisti fuori luogo, arte in liberta'

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